Lettera aperta al Ministro Gian Marco Centinaio
Le prime dichiarazioni rilasciate, in occasione dell’insediamento, dal Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Gian Marco Centinaio, circa la volontà di rafforzare la collaborazione con le rappresentanze agricole e di ampliare le tutele del Made in Italy rappresentano traiettorie di azione che trovano la piena condivisione del Presidente di O.N.T. Italia, Gennarino Masiello, che, assicura, “potranno sempre contare sul nostro appoggio”.
E’, infatti, con questo sentire che O.N.T. Italia guarda al neo Responsabile all’Agricoltura, per l’aspettativa di vedere finalmente riaffermata la dignità del prodotto agricolo tabacco nella sensibilità delle istituzioni comunitarie.
Parliamo di una coltivazione che ha saputo razionalizzarsi nella filiera, per orientarsi al mercato senza aiuti diretti e che, per contro, è stata ostacolata, avversata, esclusa dalla Pac, nonostante i numeri esprimano una realtà importante sotto il profilo economico, occupazionale e del territorio.
Nell’Ue, 12 Stati membri rappresentano 100 mila ha, 65 mila imprese, 500 mila occupati.
L’Italia è primo Paese produttore, con una potenzialità generata dalle “intese programmatiche”, sottoscritte dalle Manifatture con il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e tradotte in progettualità economica pluriennale, attraverso modelli innovativi di relazioni contrattuali, basati sul rapporto commerciale diretto tra le imprese agricole e le manifatture acquirenti.
A questo percorso di razionalizzazione della filiera e di consolidamento del settore, che ha favorito la crescita economica delle aziende tabacchicole, ha contribuito anche la certezza delle regole, che la filiera si è data dal 2015, attraverso l’Accordo Interprofessionale, in vigore fino al 2020. Anche in questo caso, la sinergia con il Ministero, per l’estensione delle regole “erga omnes”, è stata importante e lo sarà per il futuro, perché la trasparenza della contrattazione rafforza la stabilità del comparto, aiuta a contrastare il fenomeno dell’illecito e gli effetti negativi ad esso associabili in termini di rischi per il consumatore, di danno per il mercato legale, per la fiscalità e per la stessa tabacchicoltura europea.
Purtroppo, nonostante questi valori, il comparto sconta ancora alcune criticità. Da un lato, le recenti proposte legislative della Commissione, per la PAC post 2020, tendono a relegare ancora una volta il comparto in una posizione di debolezza, rispetto all’utilizzo degli strumenti pubblici disponibili. Dall’altro lato, la strumentalizzazione della giusta lotta al fumo rischia di fuorviare il dibattito istituzionale per colpire i tabacchicoltori e la tabacchicoltura, con il solo effetto di deprimere la produzione europea a vantaggio di quella dei paesi terzi, con evidenti effetti negativi dal punto di vista socioeconomico.
La filiera darà il più ampio supporto per favorire la migliore sinergia istituzionale e l’azione politica necessaria agli obiettivi della tabacchicoltura europea.
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