Campagna tabacchicola 2015: con la nuova PAC meno aiuti e regole, tocca alla filiera creare le opportune condizioni.
La campagna 2014 si è rivelata, per alcune zone tipiche di produzione, al di sotto delle aspettative dei produttori per condizioni meteo penalizzanti per la produzione. Ma anche da punto di vista normativo si registrano situazioni di luce e ombre.
Con la nova PAC, come è noto, si è stabilito di escludere il tabacco dalla possibilità di accedere a qualsiasi aiuto alla produzione; una decisione della Commissione UE derivata da ingiustificate posizioni ideologiche e nonostante la decisione del Parlamento Europeo di sostenere la produzione e il rischio di conseguenze molto negative per l’economia e l’occupazione di importanti territori comunitari; in un contesto molto negativo l’unica nota positiva è la decisione di sommare gli importi del premio qualità percepito nel 2014 sul pagamento base a partire dal 2015 e questo attenua, per i produttori di tabacco, il generale taglio dei sostegni diretti. Gli effetti negativi della riduzione degli aiuti diretti della nuova PAC potevano essere compensati da un pronto utilizzo delle possibilità garantite dai Piani di Sviluppo Rurale che ampliano le azioni e consentono anche al tabacco di partecipare alle azioni di tutela ambientale, di investimenti, cooperazione, assistenza tecnica e miglioramento qualitativo ma il nostro paese ha perso l’occasione, almeno per il 2015. La complessità della nuova normativa, il ritardo da parte della Commissione UE ma anche la scarsa attenzione a livello nazionale e regionale impediranno di utilizzare la quasi totalità delle misure dei PSR per il 2015 e questo comporterà notevoli problemi principalmente per il tabacco, unica coltivazione esclusa dagli aiuti accoppiati. Altra opportunità persa per il nostro paese, almeno per il 2015, è quella relativa al cosiddetto regolamento dell’ocm unica che prevede azioni importanti per le organizzazioni dei produttori; anche in questo caso assistiamo a un ingiustificato ritardo a livello nazionale per definire le norme per il riconoscimento delle Organizzazioni dei Produttori e degli Organismi Interprofessionali, strumenti importanti per affrontare il mercato e aumentare la competitività delle filiere; in questo caso però la Filiera del Tabacco non ha atteso e, nelle more delle scelte nazionali, ha deciso di costituire l’interprofessione del comparto tabacchicolo, O.I. Tabacco Italia, recentemente riconosciuta dal MIPAAF, con l’obiettivo prioritario di definire le nuove regole per la contrattazione. Dal 2015, infatti, con l’eliminazione dei sostegni accoppiati alla coltivazione, rischia di venire meno il modello contrattuale stabilito da AGEA che ha consentito, nelle scorse campagne, la definizione delle regole per la contrattazione a tutela sia dei produttori che degli acquirenti. Importante, quindi, l’approvazione, da parte dell’Assemblea dell’O.I. Tabacco Italia, dell’accordo interprofessionale tabacco per i raccolti 2015 – 2016 – 2017, già depositato presso il Mi.P.A.A.F. con l’obiettivo di disciplinare il mercato del tabacco greggio italiano già a partire dal raccolto 2015. Con l’accordo interprofessionale sarà infatti possibile dare garanzia dagli operatori abilitati alla contrattazione relativamente agli schemi contrattuali obbligatori ed ai requisiti qualitativi del tabacco. La grande rappresentatività dell’organismo interprofessionale, che rappresenta più dell’85% dell’intero comparto nazionale e presente in tutte le regioni produttrici, può anche consentire l’estensione delle regole a tutti gli operatori attivi sul territorio nazionale, anche non aderenti all’O.I., come previsto dal regolamento europeo e come già richiesto al Ministero dalla stessa O.I. Tabacco Italia per garantire trasparenza e regole certe al comparto.
.
.