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Prendono corpo le nuove regole per la filiera del tabacco in Italia.

La campagna 2015 rappresenta la fase finale di una politica comunitaria che ha progressivamente ridotto gli aiuti accoppiati alla produzione del tabacco fino a eliminarli completamente con l’ultima riforma della PAC.

Senza aiuti è stata ovviamente messa in discussione l’intera normativa che ha dettato le regole per la coltivazione, i rapporti commerciali e i controlli negli ultimi decenni; la convinzione prevalente era, infatti, che senza aiuti non era necessario mantenere regole e controlli, con la conseguenza di una pericolosa deregulation che avrebbe penalizzato tutta la filiera, ma in particolare la fase agricola.

Lo sforzo dell’Interprofessione negli ultimi mesi è stato quindi orientato a definire le regole, il contratto tipo, il monitoraggio delle produzioni e i controlli per garantire norme chiare e uguali per tutti, chiedendone l’estensione di efficacia a tutti i soggetti operanti in Italia. Questo è stato il contenuto dell’Accordo Interprofessionale per il triennio 2015-17 che l’Organizzazione Interprofessionale Tabacco Italia ha approvato all’unanimità lo scorso mese di aprile.

E’ con grande soddisfazione che O.N.T. Italia ha, quindi, accolto il decreto del Ministero delle Politiche Agricole del 7 agosto scorso e le modifiche allo stesso apportate dal confronto con la filiera negli incontri istituzionali di fine agosto, che, partendo dal Reg. Ue 1308/2013 relativo alla organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, fa proprio l’Accordo approvato dall’Interprofessione, e stabilisce che le regole e i controlli fissati dall’Accordo dovranno essere rispettati da tutti gli operatori, sia organizzazioni di produttori che imprese di prima trasformazione, anche se non aderiscono alla stessa interprofessione. E’ la prima volta che regole stabilite da un’interprofessione sono estese a tutto il comparto di riferimento e questa indubbia novità ha, però, comportato un lungo iter per l’approvazione del decreto ministeriale e un comprensibile ritardo nella sua pubblicazione avvenuta il 3 settembre nella versione definitiva. Il decreto stabilisce che dal 2016 saranno validi i soli contratti stipulati tra Organizzazioni di produttori e Imprese di trasformazione, entrambi soggetti dovranno essere preventivamente riconosciuti da AGEA e per gli stessi contratti sono stati definiti i contenuti minimi e le sanzioni per gli inadempienti.

Per il 2015, proprio in virtù del ritardo con cui si è giunti alla definizione e approvazione delle regole, è giustamente prevista una deroga, per cui tutti i contratti sottoscritti prima della pubblicazione del decreto sono ammessi. Altro elemento fortemente innovativo è quello relativo ai controlli, che sono sempre stati di competenza di AGEA, anche se negli ultimi anni si sono progressivamente ridimensionati in funzione della riduzione del premio accoppiato alla produzione che non giustificava più l’impegno originario.

Dal 2015 i controlli saranno effettuati da una società individuata dall’Interprofessione, e coordinata da AGEA , e il relativo costo sarà a carico della filiera; l’estensione delle regole  comporta infatti che i costi relativi ai controlli dovranno essere sostenuti anche dai soggetti che non aderiscono all’Interprofessione.

L’Accordo quindi potrà creare regole chiare e uguali per tutti per stimolare la concorrenza, con la consapevolezza che la vera concorrenza è un fattore di crescita per tutti gli operatori e per l’intera filiera, ma tutti devono operare con le stesse regole per garantire trasparenza ed efficienza.

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