IL POSSIBILE CONTRIBUTO DELLA “RETE” ALLA “QUALITA’ GLOBALE” DELLA TABACCHICOLTURA ITALIANA
E’ operativa, dal primo settembre scorso, la Rete del lavoro agricolo di qualità, istituita presso l’INPS con D.L. 91/2014, convertito con Legge 116/2014.
E’ uno strumento utile per dare valore ai comportamenti “virtuosi” delle aziende agricole e rappresenta una concreta importante novità per contrastare efficacemente il lavoro nero in agricoltura e soprattutto il “caporalato”.
La Rete rafforza infatti anche il piano di lotta al fenomeno del caporalato e del lavoro nero messo a punto dai Ministri Martina, dell’Agricoltura e Orlando, della Giustizia, le cui norme attuative verranno contenute in un disegno di legge di prossima emanazione.
Alla “Rete” sovraintende una cabina di regia composta da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministero delle Politiche agricole, del Ministero dell’Economia e delle finanze, dell’INPS e delle Regioni e PP.AA., oltre a tre rappresentanti dei lavoratori subordinati e tre rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori autonomi.
Sono ammesse a partecipare le imprese agricole in grado di soddisfare i seguenti requisiti:
- non aver riportato condanne penali per violazioni della norma in materia di lavoro, legislazione sociale, imposte sui redditi e valore aggiunto;
- non essere stati destinatari, negli ultimi tre anni, di sanzioni amministrative definitive per le violazioni del punto precedente;
- essere in regola con il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi;
che potranno, così, ricevere l’attestazione di “imprese certificate”.
Per le aziende tabacchicole associate alle nostre Organizzazioni di Produttori, i requisiti richiesti per l’iscrizione alla “Rete” sono in realtà in gran parte coincidenti con gli impegni sottoscritti da ONT Italia nell’ambito del contratto di fornitura del tabacco a Philip Morris.
È quindi evidente il duplice vantaggio che l’iscrizione alla “Rete del lavoro agricolo di qualità” può rappresentare per le imprese che partecipano al contratto di fornitura del tabacco; da un lato, potrebbe semplificare le procedure di controllo nell’ambito delle ALP e, dall’altro, potrebbe essere un ulteriore elemento per differenziare il prezzo. Nostro obiettivo infatti è dare un valore alla “Qualità Totale” del prodotto, che, oltre la qualità della foglia è anche la sostenibilità sociale e la certificazione del rispetto della legalità dei comportamenti in ambito lavoristico, fiscale, ecc..
L’iscrizione alla “Rete” potrebbe quindi facilitare il nostro percorso verso la “Qualità Totale” e per questo valutiamo con favore la possibilità che la norma mette in campo e l’opportunità per le aziende di coglierne l’utilità per migliorare le strategie contrattuali.
Le nostre aziende sono pronte per questo “impegno”, ma le restanti della tabacchicoltura mondiale?
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