La Francia e il Pacchetto Generico
30-09-2014 – L’accordo conclusivo raggiunto dai Paesi europei nel dicembre scorso sulla “direttiva tabacco” ha previsto che ciascuno Stato Membro possa adottare misure più restrittive per il “plain packaging” e quindi imporre al proprio interno i cosiddetti pacchetti “neutri” ovvero privi del brand del produttore.
All’epoca, l’Irlanda si era già manifestata in tal senso, in analogia con paesi extra ue: l’Australia e la Nuova Zelanda. Per i tabacchicoltori italiani l’adozione del pacchetto “neutro” aumenterebbe il mercato della contraffazione; il tabacco illecito, peraltro rappresenta un danno per l’economia nazionale e un maggiore fattore di rischio per i consumatori a causa della impossibilità di poter controllare la qualità dei prodotti, a partire da quella del tabacco greggio. A questo si aggiungerebbe una guerra al ribasso sui prezzi che significherebbe minori investimenti e minore utilizzo di tabacco di qualità.
I due fattori insieme farebbero precipitare i volumi di acquisto di tabacco nazionale, la cui competitività fa leva proprio sul grande lavoro di miglioramento qualitativo che da anni viene portato avanti con impegno e determinazione proprio per affermarne la distintività sul mercato. Il tabacco italiano è un prodotto controllato grazie alle procedure ed ai protocolli adottati dalla filiera in modo condiviso; una filiera che ha saputo razionalizzarsi e diventare molto efficiente. Per questo l’annuncio del Ministro della Salute francese Marisol Touraine sull’introduzione del pacchetto “neutro” ci preoccupa.
Noi – afferma il Presidente di O.N.T. Italia Masiello – siamo per la lotta al tabagismo, ma proseguendo su questa strada rischiamo di non combattere il fumo, ma la produzione di tabacco e con essa, in Italia, di vanificare anche il lavoro di anni portato avanti nel segno della qualità delle produzioni, della semplificazione della filiera, della trasparenza contrattuale e della prospettiva economica per gli imprenditori agricoli e per l’occupazione.