PACCHETTO_GENERICO

Preoccupano le iniziative pro “Plain Packaging” di alcuni Paesi.

 I gravi fenomeni di evasione fiscale legati al contrabbando dei prodotti del tabacco, di cui abbiamo letto anche in questi giorni, rendono ancora più ruvide le iniziative legislative di Paesi come il Regno Unito e l’Irlanda, o le dichiarazioni pubbliche di Francia, Finlandia, Norvegia e Turchia, intese ad introdurre nei propri ordinamenti nazionali il cosiddetto “pacchetto generico”, ossia il confezionamento standard per tutti i prodotti del tabacco.

Già durante il semestre 2014 di presidenza italiana dell’Ue sono state avviate azioni per una possibile posizione comune dei paesi tabacchicoli europei finalizzata a fare chiarezza sulla materia e, soprattutto, a richiamare il rispetto delle decisioni adottate dal Parlamento europeo in occasione dell’approvazione della nuova direttiva europea sui prodotti del tabacco (2014/40/UE) T.P.D.”.

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Siamo convinti che la standardizzazione del confezionamento dei prodotti del tabacco comporterebbe un vantaggio per i gestori del contrabbando e della contraffazione e una perdita di valore dei prodotti dovuta al fatto che le manifatture sarebbero disincentivate ad investire in qualità, quindi anche in quella dei tabacchi utilizzati e, a loro volta, i tabacchicoltori verrebbero disincentivati al miglioramento qualitativo del prodotto, così come tutti gli altri soggetti della filiera.

Queste ragioni ripropongono l’urgenza di una forte sensibilizzazione delle istituzioni italiane ed europee, per contrastare l’uso “strumentale” del “Plain Packaging”, peraltro a pochi mesi dall’approvazione della nuova direttiva prodotti 2014/40/UE“ da parte del Parlamento europeo e per prevenirne gli effetti sulla filiera.

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