PRESENTATO A ROMA IL 1^ RAPPORTO SULLA DISTRIBUZIONE DEI TABACCHI LAVORATI IN ITALIA
Logista Italia e Federazione Italiana Tabaccai il 24 settembre u.s. hanno presentato a Roma il 1^ Rapporto sulla distribuzione dei tabacchi lavorati in Italia, che rappresenta l’anello di servizio per il trasferimento del prodotto dalle manifatture al consumatore finale.
E’ un’attività complessa e capillare dove l’innovazione diventa elemento imprescindibile per ottimizzare il servizio, sia verso i clienti a monte, le manifatture, che verso quelli a valle, i consumatori. A questo si aggiunge l’importanza del ruolo svolto da Logista Italia per quanto attiene la gestione dei flussi finanziari verso l’Erario, provenienti dalle imposte applicate ai prodotti del tabacco e che ammontano a circa 14 miliardi di € l’anno, tra accise e iva. Questo implica, infatti, una tracciatura centralizzata di tutte le operazioni fisiche e contabili e l’interazione on – line con l’Amministrazione finanziaria.
L’evento è stato celebrato con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato, oltre ai rappresentanti di Logista Italia e di FIT, l’On. Paola De Micheli, Sottosegretario del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la Sen. Simona Vicari, Sottosegretario del Ministero dello sviluppo economico e l’On. Maurizio Bernardo, Presidente della Commissione Finanze della Camera. Presenti in sala numerosi rappresentanti della filiera.
E’ stata svolta un’analisi molto articolata delle attività e del loro peso economico e del loro trend a partire dal 2008, anno della crisi dell’economia mondiale, che non ha risparmiato il mercato italiano del tabacco.
I passaggi sostanziali sono stati dedicati al quadro regolamentare del settore, con particolare attenzione alla nuova Direttiva UE 40/2014, che avrà notevole impatto per l’adeguamento delle produzioni e dei processi di distribuzione e vendita dei prodotti del tabacco. Sono state analizzate le sfide impegnative che pongono alcuni fattori di criticità:
- il contrabbando, che ha avuto un’impennata dal 4,7% del 2013 al 5,6% del 2014, con mancati introiti erariali pari a 770 milioni di € e con una perdita complessiva del mercato legale stimata in circa 1 miliardo di €. Se si considera inoltre che la clientela del mercato lecito è la stessa del mercato illegale, uno spostamento reale dei consumi è un fenomeno tutt’altro che marginale e appare evidente lo sforzo istituzionale necessario per contrastare il fenomeno.
La tracciabilità, prevista dal “decreto accise”, potrà implementare l’azione di contrasto del fenomeno in coerenza con la nuova direttiva ue;
- il Plain Packaging, per la preoccupazione delle possibili conseguenze delle iniziative assunte da alcuni stati europei a favore del confezionamento standardizzato. In Italia sarebbe, peraltro, un vero e proprio non senso perché la vendita del tabacco avviene in un circuito esclusivo e controllato, secondo modalità consolidate e apprezzate anche oltre confine.
I rappresentanti di Logista e di Fit hanno dato fiducia all’azione portata avanti dalle istituzioni italiane sulla materia in sede comunitaria, rinnovando l’aspettativa di una costante attenzione alle dinamiche molto peculiari del sistema distributivo. Una sensibilità che è stata confermata dai rappresentanti delle istituzioni presenti.
Su questi temi è intervenuta, in più occasioni anche la filiera italiana del tabacco, per stigmatizzare l’utilizzo del “pacchetto generico”, perché comporterebbe un vantaggio per i gestori del contrabbando e della contraffazione e una perdita di valore dei prodotti dovuta al fatto che le manifatture sarebbero disincentivate ad investire sulla qualità dei tabacchi utilizzati.
In questa logica, l’attenzione delle manifatture sarebbe rivolta unicamente al risparmio sull’acquisto della materia prima a scapito della qualità. Di conseguenza si correrebbe il rischio di mettere fuori mercato il tabacco italiano qualitativamente migliore rispetto a quello degli altri competitor mondiali.
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