“TABACCO DOMANI”, COMPETERE CON LA QUALITA’ GLOBALE DEL TABACCO ITALIANO
“Tabacco domani” è il tema della tavola rotonda organizzata a Perugia, presso il Park Hotel, sabato 12 dicembre 2015, per iniziativa congiunta di O.N.T. Italia e di UNITAB Italia, d’intesa con ITGA (International Tobacco Growers Association) e che ha visto la partecipazione di numerosi produttori oltre che di Flaminia Ventura, docente presso l’Università di Perugia, e Carlo Sacchetto, segretario dell’Organismo Interprofessionale Tabacco.
Al “tavolo”, con l’Assessore all’Agricoltura della Regione dell’Umbria, Fernanda Cecchini, sono intervenuti i rappresentanti delle tre organizzazioni: Luigi Auriemma, Oriano Gioglio e Antonio Abrunhosa.
L’incontro ha inteso realizzare un confronto tra ITGA, associazione dei produttori nord e sud americani, africani e asiatici, e le due unioni italiane, ONT Italia e Unitab Italia, che aderiscono all’organizzazione europea (UNITAB Europa); obiettivo pienamente centrato e che ha consentito un raffronto tra realtà produttive molto diverse sia da punto organizzativo che commerciale ma che presentano un punto in comune: ricercare le condizioni per la redditività della coltivazione, spesso unico sostegno di intere comunità rurali che non hanno alternative economicamente valide.
La relazione del CEO di ITGA, Abrounhosa, è stata centrale nello sviluppo dei lavori e ha illustrato lo scenario mondiale del comparto con riferimento a tutta la filiera, dalla coltivazioni al mercato finale dei prodotti del tabacco, con prezzi pagati ai produttori nei vari paesi, tendenze di mercato e volumi richiesti dalle manifatture.
Particolare attenzione è stata posta al mercato dell’illecito, in forte crescita a livello internazionale, oltre che in Italia, con il conseguente aumento del rischio per i consumatori. In effetti il mercato illecito, costituito da prodotti contraffatti e dal classico contrabbando, cresce costantemente e comporta una diretta riduzione dei prodotti legali a livello internazionale e un aumento del tabacco commercializzato ad di fuori delle regole contrattuali, senza alcuna possibilità di tracciabilità del prodotto e con evidenti maggiori rischi per il consumatore finale.
Nel suo intervento, Gioglio ha ripercorso il lavoro fatto in Italia con l’Interprofessione O.I. Tabacco Italia per ridisegnare le regole del settore dopo la riforma della Pac e per confermare l’importanza del contratto di coltivazione per garantire produttori e acquirenti e migliorare il rispetto delle regole di tutta la filiera. L’importanza di avere regole chiare, del resto, è stata confermata dal recente decreto MIPAAF che ha esteso l’<erga omnes> delle regole contrattuali a tutti i produttori e le imprese di trasformazione e manifatture acquirenti.
Gioglio ha sottolineato la differenza tra costi di produzione e prezzi pagati dalle manifatture, per evidenziare lo stato d’incertezza per i produttori.
Auriemma, nell’analizzare i dati mondiali del comparto, ha evidenziato che il consumo di sigarette è in calo ma le prospettive sembrano indicare nel lungo periodo una flessione meno importante di quanto temuto qualche anno fa, anche se la situazione è fortemente differenziata nei vari continenti. La produzione mondiale, di contro, di tabacco è in lieve calo per una minore richiesta delle manifatture, che da tempo applicano una politica di riduzione degli stock, ma anche per la scelta dei produttori di orientarsi, ove possibile, verso altre coltivazioni per una ricerca di una migliore redditività.
E’ chiaro che il futuro della coltivazione, come emerso dall’incontro, presenta punti critici ma anche opportunità. La situazione dei prezzi a livello internazionale presenta evidenti differenze, come per la quasi totalità delle produzioni agricole; i prezzi pagati ai produttori dei paesi in via di sviluppo sono inferiori a quelli pagati nei paesi classificati sviluppati; i motivi sono da ricercarsi soprattutto nei minori costi per il lavoro e una minore attenzione all’ambiente e al rispetto dei disciplinari di produzione.
I paesi in via di sviluppo possono avere dei costi di produzione minori e quindi essere più competitivi sul prezzo, ma questa competitività deriva da un dumping sociale e ambientale ormai ritenuto inaccettabile. Il punto più importante, per il futuro della coltivazione, non è solo il volume della domanda da parte dei consumatori ma soprattutto il tipo di domanda dei consumatori nel medio periodo.
Per una maggiore consapevolezza ai temi ambientali e alla salute, ma anche per un preciso indirizzo delle manifatture, la produzione di tabacco dovrà rispettare metodi di produzione maggiormente rispettosi dell’ambiente e migliori standard qualitativi per ridurre il rischio per i consumatori; contestualmente dovrà garantire migliori condizioni di lavoro e migliorare complessivamente la qualità della vita degli addetti alla coltivazione e lavorazione del tabacco.
Quindi è chiaro che oltre alla qualità della foglia, sarà sempre più importante il metodo di produzione, la tracciabilità e la rintracciabilità, e saranno questi gli elementi che potranno dare un maggior valore al tabacco e rispondere alle richieste dei produttori per una giusta redditività.
E su questi punti i produttori italiani potranno giocare le proprie carte; da alcuni anni, infatti, i contratti sottoscritti tra i produttori e le manifatture prevedono il rispetto della Buone Pratiche Agronomiche e le Pratiche di Responsabilità Sociale e questo pone il prodotto italiano in posizione di sicuro vantaggio rispetto al prodotto di altri paesi, extraeuropei ma non solo, che possono vantare minori costi di produzione perché minore è l’attenzione a metodi di produzione rispettosi dell’ambiente, della qualità del prodotto e del rispetto dei lavoratori.
Il tabacco italiano potrà avere un futuro se sarà in grado di valorizzare la “Qualità Totale”, come strumento di sostenibilità della coltivazione attraverso un prezzo maggiore. Sarà inoltre necessario che tutte le manifatture assumano impegni di acquisto fino al 2020 e che l’intera filiera sappia utilizzare le misure dei PSR, attraverso un Piano Nazionale Tabacco, puntando sulle azioni che possano comportare una maggiore competitività del tabacco italiano, ben oltre la misura delle 600 €/ha prevista per le misure agroambientali, che pure dovrà essere migliorata.
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