VILLAGGIO COLDIRETTI – ROMA CIRCO MASSIMO. WORKSHOP SUI PROCESSI DI INNOVAZIONE NELLA FILIERA DEL TABACCO
Domenica 7 ottobre, al Villaggio Coldiretti di Roma, “i processi di innovazione nella filiera del tabacco in Italia” sono stati i temi del Workshop, svolto con la partecipazione del Vice Presidente nazionale di Coldiretti e Presidente di O.N.T. Italia, Gennarino Masiello, del Presidente regionale della Coldiretti Umbria, Albano Agabiti e del Direttore Relazioni esterne e Comunicazione di Philip Morris Italia, Gianluca Bellavista, alla presenza di tabacchicoltori provenienti dalle principali regioni tabacchicole (Veneto, Umbria e Campania) e di rappresentanti della filiera. L’incontro, coordinato da Massimo Spigola di O.N.T. Italia, è stata l’occasione per fare il punto, con i più importanti attori del comparto tabacco in Italia, sull’importanza della innovazione nella filiera e degli strumenti, normativi e di mercato, necessari per dare sostenibilità agli investimenti relativi.
Ha aperto i lavori il saluto del Presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, che ha sottolineato il valore dell’esperienza realizzata nel settore tabacco come modello – esempio per altre filiere, rimarcandone anche la capacità di aver saputo investire nell’innovazione, perché – ha detto – non innovare costa e investire nell’innovazione è strategico per competere.
E partendo da questo messaggio, le riflessioni si sono sviluppate lungo diverse direttrici: autodefinizione di un quadro regolamentare in linea con le norme europee e nazionali; sviluppo degli accordi pluriennali di filiera; razionalizzazione del settore, produttiva e organizzativa, che ha accompagnato il nuovo corso caratterizzato dal rapporto diretto produttore – trasformatore finale, con il superamento delle inutili e costose intermediazioni e con il raggiungimento di standard qualitativi in linea con le richieste di un mercato sempre più esigente sotto il profilo della sostenibilità socio- economica e ambientale; sviluppo di nuovi prodotti “senza combustione” e potenzialmente meno nocivi di quelli tradizionali. Tutti temi che hanno alimentato il dibattito centrato sulla strategicità del modello di filiera realizzato in Italia e sulla necessità di implementarlo, facendo leva sulla prospettiva sostenibile e sulla innovazione.
E’ stato ricordato l’importante lavoro svolto, anche nelle politiche regionali, per consolidare l’attuale assetto della filiera e per dare prospettiva e certezza ai produttori e agli occupati, come è difficile trovare in altre filiere, ha sottolineato Albano Agabiti.
Il Presidente Masiello ha evidenziato la strategicità della collaborazione realizzata grazie alla lungimiranza dell’Accordo pluriennale sottoscritto da Coldiretti e Philip Morris, che, attraverso la prospettiva temporale ed economica, ha posto in essere le condizioni per favorire lo sviluppo della filiera corta che abbiamo oggi sotto gli occhi. Un modello operativo che ha saputo organizzarsi per realizzare sempre nuovi obiettivi di qualità e di sostenibilità globale, interagendo con il mercato e dando risposte all’altezza delle aspettative. Un fattore strategico, ha proseguito Masiello, che guarda alla competitività basata sulla sostenibilità sociale, economica e ambientale delle produzioni italiane rispetto a quelle extra Ue, obiettivo che non è possibile immaginare sul piano dei costi. Per questo serve impegno reciproco e prospettiva certa.
Un pensiero che Bellavista di Philip Morris ha condiviso nell’approccio, sottolineando il valore della tabacchicoltura italiana ed europea, anche in funzione dei nuovi prodotti e quindi dell’innovazione ad essi riferita. Ha confermato l’impegno per una prospettiva, ma ha anche evidenziato che il lavoro di qualificazione delle produzioni è un processo in atto anche negli altri Paesi extra Ue di interesse per gli acquisti di PMI e, per questo, il livello della collaborazione in Italia sarà progressivamente confermato su standard di qualità globale sempre più elevati, per i quali resta strategica l’innovazione nella filiera che dovrà essere tracciata e certificata. È quindi necessario partire il prima possibile per attualizzare gli accordi in essere e consolidare il posizionamento della tabacchicoltura italiana sui più alti standard di produzione a livello mondiale.
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